Pulsar è il frutto di un’idea molto semplice e allo stesso tempo molto coraggiosa, volta a definire in modo nuovo i criteri consueti di tintura in rocca. Con il suo funzionamento estremamente innovativo, Pulsar è in grado di assicurare sia un rilevante risparmio dei costi sia il miglioramento qualitativo del prodotto tinto finito. Quest’ultimo aspetto — puntualmente confermato dai test eseguiti in laboratorio, nonché soprattutto dagli utilizzatori che ne hanno avuto prova personalmente — deve la propria efficacia alla ridotta potenza installata e a un circuito idraulico completamente rinnovato. Per la combinazione di questi elementi, la circolazione del bagno di tintura riesce a essere molto più “rispettosa” della fibra trattata.
Pulsar si avvale di un circuito idraulico totalmente reingegnerizzato, che divide la placca del portamateriale in tre settori diversi. Attraverso di essi, grazie a valvole a farfalla dedicate, la macchina esegue la circolazione del bagno di tintura secondo i tempi prestabiliti dal software di comando. Combinata a un miscelatore (Thermocolormix) che si trova installato nella parte inferiore della caldaia di tintura, questa soluzione consente di ottenere risparmi di processo davvero ineguagliabili, pari fino al 70% di energia elettrica e a circa il 30% di risparmio idrico (RB 1:4).
Anche per quanto riguarda il vapore di riscaldamento — qui richiesto in misura minore grazie alla ridotta quantità d’acqua — Pulsar arriva a ridurne il consumo di circa il 20% rispetto a un impianto tradizionale. Come può dirsi di tutte le macchine realizzate da Loris Bellini, Pulsar è stata progettata e costruita secondo il criterio della qualità, tanto per i vari materiali utilizzati quanto per la sua assoluta sicurezza.
Il tipo di utilizzo richiesto da Pulsar è molto simile a quello richiesto da una macchina tradizionale.
Il controllore di processo Leonardo 600, interamente sviluppato al nostro interno, consente un approccio facile e intuitivo, volto a rendere più semplice possibile l’intervento dell’utilizzatore grazie all’avanzata automazione che è stata studiata ad hoc per questa macchina.
Nel caso sia richiesta una maggiore integrazione all’interno di sistemi gestionali preesistenti, Pulsar è pronta anche a ospitare controllori di terze parti.
La macchina è disponibile in diverse taglie, dalle più piccole (da 50 kg) fino a grandi lotti (da 1,5 tonnellate). Grazie al cuscino d’aria pressurizzato che ha in dotazione, Pulsar consente la carica variabile del materiale fino al 50% della capacità nominale della caldaia, sempre mantenendo quasi costante il rapporto bagno di tintura.
Assicurando una notevole diminuzione dei consumi d’acqua, di vapore e, in alcuni casi, di prodotti chimici, nonché un risparmio di energia elettrica pari al 70%, Pulsar è una macchina proiettata nel futuro e costituisce la scelta perfetta per coloro che intendono accelerare il ritorno dell’investimento e insieme migliorare la qualità tintoriale dei propri prodotti.
La placca del portamateriale della macchina è suddivisa in tre diversi settori, mediante i quali, secondo una tempistica impostata tramite il software di comando — normalmente 15 secondi —, circola il bagno di tintura attraverso una sola porzione del materiale.
È un criterio che riguarda qualsiasi Pulsar, a prescindere dalla capacità nominale di riferimento.
Il foro al centro della placca, che si trova in concomitanza del Thermocolormix installato in posizione centrale sul fondo della caldaia, consente la miscelazione del bagno di tintura dal punto di vista sia termico sia chimico.
Il portamateriale Pulsar è normalmente dotato di aste a sezione stellare fino a metà della loro altezza, oltre alla quale sarà invece presente una sezione M16 filettata fino all’estremità superiore, così da consentire una carica variabile al 50% a rapporto bagno pressoché costante.
È comunque possibile anche dotare il portamateriale di aste forate a sezione cilindrica, mantenendo la stessa possibilità di carica variabile al 50%.
Allo stesso modo della macchina tradizionale verticale RBNVI, Pulsar installa il serpentino indiretto di riscaldamento/raffreddamento all’interno della caldaia, e più precisamente tra la placca del portamateriale e il fondo della caldaia stessa.
Questa soluzione assicura anzitutto due vantaggi molto importanti:
- migliora il rapporto bagno grazie all’ottimizzazione degli spazi presenti in caldaia
- consente un controllo più preciso dei gradienti di riscaldamento/raffreddamento.
Il serpentino indiretto è collegato al circuito tramite flange che permettono un agevole e rapido accesso in caso di ordinaria manutenzione.